UNA PANDEMIA CHE SCUOTE TUTTI I PAESI
Avevamo immaginato il 2020 in mille modi diversi ma mai segnato da una pandemia che chiudesse le persone in casa e mostrasse città fantasma, che mettesse a così dura prova la vita delle persone e la tenuta dei sistemi sanitari e che mandasse in crisi l’economia mondiale già provata negli ultimi anni da tante avversità.
Invece eccoci qui. Il Coronavirus ha stravolto ogni previsione e segnerà in maniera indelebile questo 2020 e forse anche i prossimi anni. Nel primo trimestre l’Italia è stata travolta da oltre 100.000 contagi e ha dovuto tristemente contare oltre 10.000 morti. E non è ancora finita.
L’economia con la chiusura di negozi, imprese e attività di ogni genere, eccetto le essenziali, avrà bisogno di anni per riprendersi. Il Governo sta facendo quel che può, le Regioni e gli enti locali anche, ma sembrano sempre gocce in un mare di necessità.
La responsabilità e la collaborazione di tutti, o quasi tutti i cittadini, nel cercare di contenere il contagio è stata di vitale importanza. Unite all’operato delle istituzioni, dei sanitari, delle forze dell’ordine, dei volontari e di tutti coloro che hanno garantito i servizi essenziali, stanno permettendo al Paese di reggere questo improvviso tsunami.
Passato il quale sarà il tempo della ricostruzione. Una ripartenza che bisogna già programmare su scala nazionale e mondiale. Con più valori magari e con la consapevolezza che viviamo davvero in un mondo globale dove le chiusure non hanno più senso e dove serve essere cittadini responsabili, professionisti responsabili, imprenditori responsabili, governanti responsabili.
Vivevamo come sani in un mondo malato, dovremo vivere come sani in un mondo sano. Questa sarà la grande sfida del 2020 e di tutti gli anni a venire. Consapevoli che nessuno si salva da solo.
di Stefania Martelletto
Direttore TQuick Tv